Gli amori finiti... e quelli mai nati

Per chi desidera condividere le proprie esperienze sentimentali finite o mai iniziate.
"La storia non si cancella come gli sms dal telefonino, non si strappa come una foto, non si butta come un regalo tolto dallo scaffale. La storia continua ad appartenerci, ma come tutte le cose del nostro passato. Fa parte ormai del nostro ieri. E noi dobbiamo andare avanti. (...) Viviamo in pieno il momento di rottura. (...) Eleviamo la rottura a momento creativo!" (D'amore non si muore, Ymaraph 01/05/09)

venerdì 15 luglio 2011

Gli amori da finire

Esistono delle storie che prendono in modo totale... ma errato.

Ci sono passata e ci passano forse un po' tutti, ma, proprio per il fatto che ormai ne sto al di fuori, mi permetto di osservare tutto con estrema obiettività per sollevare la questione: quando bisogna mettere in dubbio la storia che si sta vivendo?
Quali sono gli elementi che ci fanno pensare che una storia è destinata a finire?
Quando è meglio farla finire quanto prima?
I commenti sono ben accetti.

Una storia è da finire quando:

1 - Ti altera
2 - Fa venir fuori la tua parte peggiore
3 - Ti fa stare costantemente sotto stress e irritabile
4 - Ti fa abbandonare i tuoi interessi
5 - Ti fa staccare dagli amici
6 - Non incoraggia la tua evoluzione personale
7 - Hai l'impressione che tutti guardino storto te e la tua storia
8 - Perdi la tua autostima
9 - Pensi che in effetti sia giusto aver perso l'autostima perché non esisti più come individuo ma solo come ombra dell'altro/a
10 - Ti senti costantemente incompreso da tutti
11 - La tua storia sembra finire, in seguito a litigi, in media dalle cinque volte al mese
12 - Scandisci la giornata in base all'altro/a e quindi non riesci a concludere più nulla
13 - Ti riconosci in questi punti e pensi ce l'abbia proprio con te (vedi punti 7 e 10)

Ricorda, la persona giusta è quella che ti migliora, ti fa sentire migliore e ti mette in armonia con il mondo.

Se pensi che il tuo amore sia unico ed esclusivo, ma che tutto il mondo sia contro di voi, riflettici sopra: evidentemente c'è qualcosa da cambiare nella vostra storia. Altrimenti inizia a mettere tutto in dubbio: non è colpa tua né sua... forse siete solo incompatibili...

Immacolata Sarnataro

venerdì 18 giugno 2010

Fine di un amore mai nato

Ho scritto sotto al tuo nome
la parola fine.
Non so perché è successo
non so come
non so se qualcosa è successo.
Ora non ci sei
ma forse non ci sei mai stato
anzi
anche quando sembrava che ci fossi
non eri presente
non lo eri mai completamente.
Eri un'immagine
un volto
a volte un sorriso.
Ora sei solo uno dei tanti
dei tanti che furono
(se mai fosti...)
Ora resta un ricordo
di un'immagine desiderata
di un volto
di un sorriso raro
di un'espressione assente.
Mi resta il ricordo di un silenzio,
di tanti silenzi
più silenzi che parole
e poi...
parole vuote, sciocche
parole al vento...
Un atteggiamento incomprensibile
un'incoerenza
un'imprevedibilità.
Mi resta l'attesa
un'attesa insoddisfatta,
un'attesa...
(e io lì ad aspettare...)
Mi resta un senso di disagio
d'incomprensione
di delusione.
Mi resta il vuoto
la mancanza
di ciò che non ho mai avuto.
Ma a noi
sono destinate altre cose...

Phaelisia

domenica 6 settembre 2009

Ferite d'ammore

Dedicata a tutti quelli che stanno soffrendo per una storia finita.


'E storie ca fernesceno...
ferite 'ngoppa 'o core
ca quand' poi è guarito
ritorna a pruvà ammore

ma 'o tiempo ca ce passa
tra ddoie storie d'ammore
restamme senza fiato
spezzate da 'o dulore

Nun ce va bbuone niente
na cosa sola in mente
cu 'e lacreme ca saglieno
e nuie a nunn''e ffa scennere

So' notti fatte in bianco
jurnate senza scopo
cu''o tiempo ca se ferma
e 'o sguardo dint''o vuoto

Nunn''o facimme apposta
ma poi coccosa cagne...
è 'o tiempo ca è passato
è 'o munno ca va annanze

Ferite ca rummaneno
ma senza cchiu'dulore
a nuie pare impossibile
ma arriva n'ate ammore

Nuie l'affruntamme timidi
...è na perzona nova
Ce fa paura ammettere
ca stamme ancora buone

E si pure sta storia
fernesse e n' ghiesse buone?
embè che te ne 'mporta...
...'o tiempo è galantuomo


Davide Rocco

martedì 16 giugno 2009

Ultime riflessioni su una storia agonizzante

Pagine di diario... di qualche anno fa.

Abbiamo “festeggiato” un anno.
Speravo di vivere in un modo diverso questi giorni, speravo in una relazione forte e un’intesa magica, speravo…
E ora cosa mi ritrovo?
Una persona che non riconosco e che non solo non riesce a capire come sto male, ma che non si sforza nemmeno un po’ per scoprirlo.
Dice che mi ama, ma non ha alcun interesse per la mia felicità. Eppure per essere felice non vorrei tanto: ormai pensavo di conoscere il suo caratteraccio e di poter superare tutto con il nostro grande amore… mi sarebbe bastato che rimanesse così com’era. Invece, oltre a suoi vecchi difetti, ora è freddo e cinico, distaccato, ancora più egoista di prima e il suo unico modo di scherzare è prendere in giro i miei “patetici sentimentalismi”.
Io per lui sono pesante, opprimente, patetica. Non so come faccia a non capire che io mi sto stancando di lui.
Ad essere infelice con lui preferisco essere infelice da sola: almeno non devo dar conto a nessuno.
Si potrebbe obiettare sulla fragilità del mio amore, ma io di chi mi sono innamorata? Non riesco a capire chi ho accanto.
Sarebbe stato meglio che non ci fossimo più sentiti dopo quella litigata: a volte è meglio il silenzio e l’interrogativo, almeno speranzoso, rispetto ad una progressiva scoperta di un’amara verità.
L’amara verità è che lui non è quello che io credevo e volevo. Non cerca di penetrare la mia sensibilità, reprime la mia libertà di pensiero e di parola, non perde occasione per farmi pesare quanto io possa essere rigida e/o imbranata e/o poco spontanea e/o patetica e/o pesante.
Insomma, io penso che ciò che ci faccia restare innamorati sia la sensazione positiva che abbiamo con l’altra persona. Io con lui mi sento uno schifo.
Non solo non mi sento apprezzata, ma mi sento continuamente sotto accusa, giudicata… oppure, nella migliore delle ipotesi, derisa (almeno uno di noi due in questo caso ride…).


Qualche mese dopo
(...) Il nostro rapporto ha subito un inarrestabile declino. Malcontenti, freddate, rinfacci… man mano si è perso tutto quello che di bello c’era all’inizio. Ho alternato sforzi per cercare di accontentarlo alla pigrizia e alla stanchezza per questo rapporto agonizzante.
Ora non sto ad aspettarlo. Ora per me può davvero essere finita.
Non ho più niente da sperare in una storia che non dà niente, che distrugge quanto di buono ci possa essere, anche i ricordi.
Ora spero che stia progettando le tue vacanze, fuori… in Islanda, in America o sulla luna. Nel posto più lontano, vai via. Anzi, non m’importa dove: tanto ormai non mi tocca più niente di te. Puoi strappare le nostre foto, cancellare i nostri video, buttare dal balcone i miei regali. Non mi sento più unita a te se non dai mesi passati insieme, alcuni sì belli e travolgenti, tanti altri (troppi) pesanti e grigi.
Il mio tempo non me lo puoi ridare: tieniti pure quello. Conduci la tua vita da fallito in qualche posto che non s’incroci con la mia vita, con qualche stronzetta come meriti, magari anche straniera, che riesca solo a mirare il tuo faccino, senza capire niente di quelle stronzate che ti escono da bocca.
E’ meglio che io continui da sola, cercando di ricostruire la mia persona ridotta in frammenti…


Rimangono solo queste riflessioni scritte di una storia come tante, altrimenti cancellata.



Phaelisia

venerdì 29 maggio 2009

Ammori fernuti o chilli mai nati?

Ho notato da un po' di tempo che questo blog viene visitato piu spesso.
Evidentemente le esperienze sull'argomento sono numerose e condivise.
Beh, provate a vedere se, nonostante tutto, non è così come è scritto.

Ammori fernuti e chilli mai nati

L'ammore
Quanti ffacce...
Chi soffre dice che è brutto
Chi è felice dice ca è bell'
...eppure tutt' cose è nu mumento.

Chillo ca nasce
Chillo ca pasce
e chill ca fernesce

E' poi quand' è fernuto
e nun ce n'addunammo
risposte nun ce ne stanno,
ma resteno 'e domande

e allora ce chiedimmo
che cosa fosse meglie,
Si 'a sufferenza e doppe
o 'o desiderio ' e primma.

Ammori fernuti?
O chill'mai nati?
E chi ce po' risponnere
sulo chi l'ha pruvate.

E chi nun l'ha pruvate?
e allora rispunnimmece
Meglie a nun vivere
per nun rischià 'e suffrì?

...O è meglie pruvà a vivere
e se sentì 'e murì?

Davide Rocco

venerdì 1 maggio 2009

D'amore non si muore

D'amore non si muore

… ma si soffre parecchio.

La fine di una storia è spesso vissuta come una tragedia, eppure si tratta della meno tragica delle tragedie. Perché? È la più rimediabile e, soprattutto, offre una grande opportunità: la speranza della felicità.

Non è con una storia sbagliata che si vive felici e una relazione finita aveva in sé probabilmente dei semi d'infelicità. La rottura consente di imparare a vivere bene da soli e di trovare anche una persona più adatta a noi.

Non credo che molti riuscirebbero a rivedersi con il compagno lasciato da qualche anno, eppure ogni rottura è difficile, da qualsiasi parte arrivi: è il cambiamento che ci spaventa, il pensiero di cambiare le proprie abitudini, la solitudine, il tutto accompagnato dal pensiero morboso di cosa faccia o possa fare l'altra persona e/o dai sensi di colpa se siamo stati noi a lasciare.

La relazione è una delle più grandi esperienze di crescita e, quando è importante, è giusto fare il possibile per mantenerla. Anche una storia importante però può finire e non ci rimane che accettarlo.
La storia non si cancella come gli sms dal telefonino, non si strappa come una foto, non si butta come un regalo tolto dallo scaffale. La storia continua ad appartenerci, ma come tutte le cose del nostro passato. Fa parte ormai del nostro ieri. E noi dobbiamo andare avanti.

E intanto la rottura, questo momento tragico, diventa solo una parentesi tra diverse fasi di vita: spesso è un momento importante di introspezione, spesso aiuta a far chiarezza su cosa si desideri. Spesso è un momento breve, ma bisogna coglierlo! Viviamo in pieno il momento di rottura: sublimiamo l'esperienza della fine della storia con la sua drammaticità, con la sua lucidità e con il suo assemblarci al dolore universale (talvolta con picchi quasi grotteschi). Eleviamo la rottura a momento creativo!

Tanti auguri a chi vive questo momento.

Immacolata Sarnataro

domenica 26 aprile 2009

'A coppia d'oggi

Credo che la donna giusta nella vita sia una, ma credo anche che quando in tutte le storie sbagliate,
che crediamo essere quelle giuste e nelle quali abbiamo creduto, ci mettiamo il cuore,
ci si senta come ho tentato di descrivere in queste righe.

'A coppia d'oggi
Nu guaglione e na guagliona s'incontrano per caso
se guardeno, se piaceno, se n'esceno e se vaseno.

Se sentono a telefono, parlano 'e chesto e chello,
ma maje ca uno 'e llore parlasse e l'ammettesse...
'e comme è stato bbuone 'a sera primma a chesta.

Nisciuno 'e llore ammette
ca songo state bbuone...
ca se vonne vedè pe n'ata vota ancora.

Parlano d'ate asciute cu' ati amice llore,
nisciuno 'e llore accenna a 'o mmale e dint' 'o core
... po' fosse na vergogna ammettere l'ammore.

Attaccano 'o telefono se vedeno n'ata vota
e n'ata vota ancora nun parlano 'e l'ammore
ca sta represso a rint' e sbatte vicino 'o core

E quanno t''e lassate, ià dicere "Nun fa niente"
e pure si era ammore, annanze a tutt' quante
per quant' ce tenive dice "era una d''e tante"

Te miette scuorno a ammettere
ca 'a tiene sempe in mente...
e annanze a tant''e llore,
quann'essa se n' è gghiuta...
...s'adda fa finta 'e niente.

Davide Rocco